Congedo per paternità: cosa succede a chi non fa davvero il papà?

Congedo per paternità: come funziona?

Congedo per paternità – Il padre che prende il congedo parentale deve impiegarsi per svolgere i doveri da papà.

Se abusa del suo diritto rischia di avere ripercussioni al lavoro, che possono sfociare con il licenziamento per giusta causa.

La legge stabilisce che i genitori lavoratori dipendenti abbiano il diritto di avere la disponibilità di un congedo parentale facoltativo, limitatamente

retribuito, per un massimo di 10 mesi da suddividere tra i due genitori, continuativo o divisibile.

Il periodo in questione va dalla nascita fino al compimento dei 12 anni del figlio.

Non si deve fare un uso smodato di questo diritto per non tradire la fiducia del datore di lavoro:

 il congedo serve per prendersi cura del bambino, non per altre attività.

La sentenza della Cassazione

La Cassazione ha sentenziato (n. 509/2018 dell’11 gennaio 2018)  la regolarità alla legge del licenziamento di un padre che, stando alle relative verifiche, si dedicava più ad attività extra che al bambino.

Rappresenta un abuso, scrive la Cassazione, ”Nel momento in cui il diritto venga esercitato non per la cura diretta del bambino, bensì per trattenersi in altre attività di lavoro, sebbene grava in maniera favorevole sulla organizzazione sociale ed economica della famiglia”.

Tutto ciò rimane in linea con l’interpretazione della Corte Costituzionale  che ha ribadito il concetto e le funzionalità del congedo per paternità volto: “A garantire il rapporto del padre con la prole in modo da soddisfare i bisogni affettivi e relazionali del bambino al fine dell’armonico e sereno sviluppo della sua personalità e del suo inserimento nella famiglia. Tutte esigenze che, richiedendo evidentemente la presenza del padre accanto al bambino, sono impedite dallo svolgimento dell’attività lavorativa (quella rispetto alla quale si chiede il congedo) e impongono pertanto la sospensione di questa, affinché il padre dedichi alla cura del figlio il tempo che avrebbe invece dovuto dedicare al lavoro”.  

Per notizie, novità e approfondimenti, gli articoli dello Studio Legale Mascitti. https://legalemascitti.it/articoli/

Contattaci per avere
maggiori informazioni