Conti correnti: PRELEVARE tutti i SOLDI è pericoloso?
Le disposizioni antievasione e riciclaggio in materia bancaria non permettono di svuotare con leggerezza i propri conti correnti.
Ma vale per tutti o bisogna fare distinzione?
Qualora ci fosse la necessità di prelevare l’intera somma depositata nei conti correnti, esistono regole specifiche da rispettare.
Pensare che il diritto di proprietà sui propri risparmi sia esercitabile sempre a proprio piacere è completamente sbagliato.
Il decreto legislativo n° 90/2017 nato proprio per contrastare l’evasione ed il riciclaggio di denaro in ambito bancario, regola la funzione di controllo delle banche relativo allo spostamento dei risparmi privati.
Questo tipo di supervisione riguarda soprattutto le transazioni che sono definite “apparentemente sospette”.
Tra queste l’occultamento e la dissimulazione dei beni o la conversione e il trasferimento di beni derivanti da attività illecite in primis.
Del resto già l’ultima Legge di Bilancio ha reso necessario un controllo attento dell’impiego della liquidità, limitando l’uso del denaro contante e prevedendo un limite in diminuzione graduale.
Quindi la manovra!
L’ultima finanziaria ha posto l’accento sulla necessità di contenere quanto più possibile l’evasione fiscale, stabilendo nuove regole sull’uso della liquidità per tutti. Dal 1° luglio 2020 infatti non si potranno effettuare pagamenti in contanti superiori ai 1999,99 euro.
I rischi quali sono?
Chi non ottempera alla disposizione in questione va incontro ad una multa salata. Perciò dal mese venturo nessun acquisto che superi i duemila euro è giustificato se effettuato a mezzo contanti.
Un limite che prevede l’impiego di strumenti di pagamento tracciabili come ad esempio la moneta elettronica o i bonifici, ecc sempre verificabili da parte del Fisco.
E’ pur vero che ad oggi da questo tipo di limitazione sono escluse le operazioni di versamento o prelievo dai conti correnti.
Tuttavia come già accennato in precedenza, la movimentazione del contante dai conti correnti segue una serie di precise direttive.
L’articolo 3 del decreto 28 marzo 2019 dell’Uif dispone che le banche e gli altri istituti di credito siano obbligati a riferire di tutte le movimentazioni di contante superiore ai diecimila euro.
Inoltre, prelevare importi superiori ai 12.500 euro non è possibile senza un intermediario abilitato secondo le norme sull’antiriciclaggio.