La necessità di una riforma fiscale che aiuti il Governo a gestire nuova liquidità finanziaria, vede come punto di partenza lo stralcio definitivo di numerose cartelle esattoriali.
A confermarlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ipotizza un maxi condono, che sarebbe necessario per snellire tempi e costi burocratici della macchina fiscale.
Si tratterebbe di una sanatoria relativa a cartelle esattoriali che sono definite inesigibili perché riferite a debiti irrecuperabili.
La stima di questo condono ammonta a 400 miliardi di euro che il Fisco ad oggi non ha possibilità di recuperare.
Di questi 400 miliardi, 153 sono riferibili a soggetti falliti, 119 a individui deceduti e 109 a nullatenenti.
E’ dunque chiara la necessità di un restyling del sistema fiscale soprattutto
perché mantenere in piedi crediti inesigibili ha un costo non indifferente per l’ex Equitalia.
Un’operazione di ripulitura del bilancio statale che ha già visto protagonista il Fisco nel 2018, con lo stralcio delle cartelle molto vecchie inferiori ai 1000 euro, considerate non riscuotibili.
Le novità in materia fiscale sono determinate dalla necessità di rimpinguare le casse dello Stato a seguito degli aiuti destinati al Paese
durante la pandemia, e il Governo è anche impegnato a migliorare gli strumenti di controllo del gettito fiscale.
Le misure studiate non prevedono soltanto la possibilità di un condono
tombale, ma anche una normativa che agevoli i contribuenti nella restituzione dei debiti esigibili.
Ad esempio, consentendo una dilazione per chi – nonostante la possibilità di rateizzare – non sia riuscito a sanare la propria posizione.
E’ il caso di coloro che hanno aderito alla rottamazione ter,
con la formula di saldo e stralcio, senza però riuscire a pagare tutte le rate entro il 31 dicembre 2019.
In questo caso già il DL Rilancio permette di saldare il debito potendo chiedere una nuova dilazione con scadenza il 10 dicembre 2020.
Inoltre tutte le cartelle esattoriali, gli avvisi di debito e quelli di accertamento che avevano scadenza dall’8 marzo, sono stati sospesi fino al 31 agosto 2020.