22 milioni di atti del fisco in arrivo

Se non si interviene per tempo, da ottobre gli italiani saranno subissati

da 22 milioni di atti del fisco, per metà cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate” parla così il direttore dell’agenzia fiscale, nel corso di un’audizione alla Camera.

22 milioni di atti di riscossione in arrivo

L’allarme era stato lanciato nei mesi scorsi, dopo lo stop estivo cittadini e imprese potrebbero essere presto “travolti” da richieste di denaro da parte del Fisco.

Chi ha delle pendenze e ha accumulato un po’ di denaro può saldare

in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2020 con uno sconto del 40% o mediante rateizzazione nell’arco di cinque anni con uno sconto del 20%

e l’applicazione di un tasso di interesse del 3%, oppure ancora mediante rateizzazione per venti anni con l’applicazione di un tasso di interesse del 2%.

Ma cosa prevede ad oggi la normativa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali?

Il procedimento, che istituisce la possibilità di condonare gli interessi di mora, le sanzioni ed eventualmente anche gli interessi di ritardata

riscossione, è stato introdotto già nel 2018 con l’art. 3 del Decreto Legge n. 119/2018.

È stato quindi previsto per il 2020 la proroga di tutte le rate, comprese quelle scadute, che si potranno pagare entro e non oltre il 10 dicembre 2020.

Le opzioni previste da decreti di emergenza sono due:

si potrà saldare le imposte sospese per i mesi di marzo, aprile e maggio

entro il prossimo 16 settembre in un’unica soluzione oppure in quattro rate mensili, fino a dicembre.

Quindi, le rate scadute il 20 febbraio 2020, il 31 marzo 2020 e il 30 maggio

2020 potranno essere versate entro il 10 dicembre (senza la tolleranza di cinque giorni).

Ma i mesi di lockdown hanno messo in difficoltà gli imprenditori, e non tutti potrebbero avere la liquidità sufficiente per saldare i propri debiti.

Quali sono le ipotesi al vaglio del Governo?

Proprio a questo proposito, il ministro dell’Economia, ha annunciato

negli scorsi giorni che nell’atteso decreto di luglio verrà introdotta un’opzione di rateizzazione più lunga.

Intanto, diverse ipotesi sarebbero allo studio del Governo sul fronte fiscale.

Non solo si parla di una riforma complessiva del fisco, con l’accorpamento di alcune aliquote o addirittura la loro eliminazione e sostituzione con un

algoritmo che attribuisca a ciascun contribuente una propria aliquota di base, su modello tedesco, quindi considerato anche il reddito.

Sul tavolo c’è anche il taglio dell’Iva, mentre nelle scorse settimane

si è parlato di un possibile stralcio delle cartelle esattoriali inesigibili, il cosiddetto condono.

Dei 954 miliardi che il Fisco deve ancora riscuotere, infatti, circa 400 miliardi di euro sono da considerarsi non più incassabili:

153 miliardi sono dovuti da soggetti falliti, quasi 119 miliardi andrebbero chiesti a persone decedute e 109 miliardi di crediti sono rivolti verso nullatenenti.

Altra ipotesi che sarebbe al vaglio, l’eliminazione dell’aggio (che pesa per circa il 3% sul contribuente) e la fiscalizzazione degli oneri di

funzionamento, nell’ambito del completamento della riforma della vecchia Equitalia, oggi Agenzia delle entrate Riscossione.

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