Pace fiscale: innanzitutto bisogna chiarire che è ancora un progetto e non si sa con precisione quando verrà discusso.
Non si tratta di un condono, ma della possibilità di pagare una piccola somma a saldo di un debito più grande.
Si tratta di un provvedimento che consente il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali per i piccoli contribuenti che sono in difficoltà economica.
Quindi si valuterà il debito e la situazione economica del contribuente.
A seconda della situazione in cui si trovano, i contribuenti potranno pagare da un minimo del 6% a un massimo del 25% del dovuto con un’aliquota intermedia del 10%.
È importante dire subito che non riguarderà tutti. La misura esclude i ‘grandi’ contribuenti, ma sarà efficace “solo per coloro che a causa della pesante recessione economica non hanno potuto pagare in tutto o in parte le imposte fino ad un tetto massimo di 100mila euro comprensivo di sanzioni, interessi e more”.
Le ragioni della pace fiscale sono diverse, i portavoce del Governo spiegano che così chi ” si trova in situazioni di disagio economico può chiudere per sempre la posizione con il Fisco e tornare così ad essere attivi nella società”. Il provvedimento “potrebbe portare nelle casse dello Stato 60 miliardi di extragettito in 2 anni”. Per capire la portata del provvedimento, si consideri che l’anno scorso la ‘rottamazione delle cartelle’ ha visto l’adesione di 950mila debitori da cui l’erario attende 2 miliardi di euro per il 2018-2019.
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