L’accordo di ristrutturazione dei debiti è un mezzo di risanamento a cui l’impresa in crisi può ricorrere per ridurre i debiti ed assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.
Diversamente dagli accordi in esecuzione di piani attestati di risanamento, l’accordo di ristrutturazione è soggetto all’omologazione del Tribunale, ma si tratta comunque di uno strumento negoziale.
In termini semplici, si può definire come un accordo formato con un numero di creditori che rappresentino il 60% dei crediti (accordo standard o ordinario) ovvero il 30% (accordo agevolato) o il 75% di crediti omogenei appartenenti alla stessa categoria (accordo esteso) e “certificato” dalla relazione di un professionista abilitato, il quale attesti la veridicità dei dati, nonché l’attuabilità dell’intesa.
A che serve?
Consente il salvataggio dell’impresa e di sanare la crisi. Con l’accordo di ristrutturazione è l’imprenditore stesso che continua a dirigere la propria impresa e – su istanza di parte – il suo patrimonio è assistito da alcune tutele (come il blocco delle azioni esecutive e cautelari), per consentirgli di realizzare il risanamento.
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