Come funziona il piano dell’impresa in crisi?

L’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza può predisporre un piano, rivolto ai creditori, che appaia idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria della azienda e ad assicurare il riequilibrio della situazione economico finanziaria.

Il piano deve avere data certa? e deve indicare:

1) la situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’impresa;

2) le principali cause della crisi;

3) le strategie d’intervento ed i tempi necessari per assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria;

4) i creditori e l’ammontare dei crediti dei quali si propone la rinegoziazione e lo stato delle eventuali trattative;

5) gli apporti di finanza nuova;

6) i tempi delle azioni da compiersi, che consentono di verificarne la realizzazione, nonché gli strumenti da adottare nel caso di scostamento tra gli obiettivi e la situazione in atto.

Il recente decreto correttivo è intervenuto sul contenuto del piano essendo stati introdotti due nuovi elementi, visto che esso deve includere:

l’elenco dei creditori estranei, con l’indicazione delle risorse destinate all’integrale soddisfacimento dei loro crediti alla data di scadenza;

il piano industriale e l’evidenziazione degli effetti sul piano finanziario;

Un professionista indipendente deve successivamente attestare la veridicità non solo dei dati aziendali ma anche la fattibilità economica del piano.

In forza delle modifiche recentemente apportate, è stato precisato che il debitore possa richiedere la pubblicazione nel registro delle imprese del piano, e anche dell’attestazione formulata dal professionista e degli accordi conclusi con i creditori.

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