Le sanzioni delle cartelle esattoriali non si trasmettono agli eredi, perchè hanno natura personale ed afflittiva (diversamente dalle sanzioni civili che hanno un carattere aggiuntivo rispetto alle obbligazioni cui sono collegate e quindi sono trasmissibili).
Questo è il principio che la Suprema Corte di Cassazione corrobora con la recente sentenza n.25315 del 24 Agosto 2022, che risolve un caso di opposizione a cartella esattoriale di natura tributaria.
Come già dispone la normativa presente nel dlgs 472/1997 le sanzioni non sono trasmissibili agli eredi.
I Giudici di piazza Cavour, analizzando i motivi del ricorso, accoglievano il punto avanzato sulle sanzioni in quanto all’art.8 del suddetto decreto si legge che: “L’obbligazione al pagamento della sanzione non si trasmette agli eredi”, infatti «le sanzioni amministrative (di cui alla legge 24 novembre 1981 n. 689) e quelle tributarie (di cui alla legge n. 472 del 1997) hanno un carattere afflittivo ed una destinazione di carattere generale e non settoriale, sicché rientra nella discrezionalità del legislatore stabilire, nei limiti della ragionevolezza, quando la violazione debba essere colpita da un tipo di sanzione piuttosto che da un altro».
Alla luce di queste considerazioni, la Cassazione pone le differenze di trasmissione di queste agli eredi , ovvero sia, stante il carattere di personalità della sanzione tributaria non può essere trasmessa ad altri.
Ed in effetti anche l’art.2 comma 2 del dlgs 472/1997 stabilisce che: «La sanzione è riferibile alla persona fisica che ha commesso o concorso a commettere la violazione”, nonché il riferimento a tutti i caratteri del diritto penale all’art.150 del cp fa si che il collegamento all’art.27 della costituzione è inevitabile, che riguarda appunto la personalità della responsabilità.
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