In presenza di debiti cui non si riesce a far fronte (specie se con la banca e il fisco) è frequente chiedersi come salvare la casa dal pignoramento.
A torto si ritiene che, intestandola al figlio o magari al coniuge, la si possa salvare dalle aste giudiziarie.
Tuttavia non è così che si mette al riparo la prima casa dai creditori.Innanzitutto la prima casa si può pignorare?
Bisogna chiarire che il divieto di pignoramento della prima casa vale solo per il fisco e non anche per gli altri creditori come la banca. Quindi si può pignorare anche l’unica abitazione del debitore, indipendentemente dall’ammontare del proprio credito (basterebbe anche un importo di mille euro).
E per le cartelle esattoriali?
Chi non ha pagato le cartelle esattoriali non deve temere il pignoramento della cosiddetta prima casa, ma a patto che sussistano le seguenti condizioni:si deve tratta dell’unico immobile di proprietà del debitore;questo deve essere adibito a civile abitazione;inoltre deve costituire luogo di residenza del debitore;la casa non deve essere di lusso (cioè non accatastato nelle categorie A/1, A/8 e A/9).Basterebbe il venir meno anche di uno solo di questi presupposti per rendere pignorabile la casa.
Ma anche in tal caso, il pignoramento da parte del fisco non è automatico. Infatti, si può mettere all’asta l’abitazione non “prima casa” per debiti dovuti a cartelle esattoriali a patto che: il debito complessivo sia superiore a 120 mila euro;il valore totale del patrimonio immobiliare del debitore sia superiore a 120mila euro;la casa sia stata prima ipotecata e dall’ipoteca siano già decorsi 6 mesi.
Ed allora, se tutto questo è già avvenuto, per salvare la casa dal pignoramento del fisco sarà sufficiente far scendere l’esposizione debitoria al di sotto del tetto di 120mila euro, ad esempio pagando solo una parte del debito.
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