Si tratta dell’incremento di valore entro un periodo di tempo di determinati beni (immobili, strumentali, aziende) e/o di valori mobiliari (ad esempio azioni).
Consistendo in un arricchimento, è soggetto a tassazione.
Presupposto dell’imponibilità delle plusvalenze
Si considera plusvalenza patrimoniale l’incremento di valore relativo a:
1) beni (materiali e immateriali) diversi da quelli produttivi di ricavi;
2) aziende o rami d’azienda;
3) titoli azionari ed obbligazionari o quote di partecipazione in società od enti commerciali.
Le plusvalenze patrimoniali concorrono a formare reddito se:
a) realizzate mediante cessione a titolo oneroso;
b) realizzate mediante risarcimento, a fronte della perdita o del danneggiamento dei beni;
c) i beni vengono assegnati ai soci, ovvero destinati ad attività estranea all’esercizio dell’impresa.
La plusvalenza fiscale è data dalla differenza tra il prezzo di vendita del bene al netto degli oneri accessori alla vendita, oppure, nel caso di risarcimento tra l’indennizzo conseguito e il costo non ancora ammortizzato ai fini fiscali.
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