Negli ultimi tempi il fisco si è fatto sentire, inviando moltissimi atti e cartelle esattoriali.
Attenzione a controllare posta e notifiche.
Passato il 30 giugno, la data fatidica per la pace fiscale bisogna fare j conti con il Fisco.
Non tutto si può rottamare. Sottolineiamolo.
Se qualcuno, sentendo vociferare di condono, ha pensato di poter godere di un’indulgenza plenaria, non è così.
Non ci sarà la remissione totale e indiscriminata dei “peccati tributari” dei contribuenti.
È il sogno dei tartassati, ma la realtà è ben diversa.
Chi non rottama o non può aderire alla pace fiscale che fa? i debiti fiscali, forse li può rateizzare, o si ricomincia a parlare di ricorsi e opposizioni.
Certo, c’è chi spera nel colpo di spugna che potrebbe essere dato da un intervento legislativo dell’ultimo minuto.
Il governo in tal caso amplierebbe i termini della rottamazione oltre il 30 giugno 2022.
È improbabile, va detto. Il vero colpo di spugna spetta solo agli alluvionati dell’Emilia-Romagna, come noto. L’alternativa già praticabile, amica del fisco, è la rateizzazione delle cartelle non rottamate. Lo consente l’art. 19 del D.P.R. 602/1973.
il presente contenuto costituisce esclusivamente un’informativa di massima, che non ha pretese di esaustività, e che in ogni caso non sostituisce l’intervento e la consulenza di un avvocato
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