Di regola è necessario attendere che l’Agenzia delle Entrate Riscossione notifichi un atto (per esempio un’intimazione di pagamento, un pignoramento, ecc) così da poter proporre un ricorso davanti all’autorità giudiziaria, eccependo appunto l’intervenuta prescrizione della cartella.
Ma quando si tratti di importi rilevanti e vi sia quindi interesse ad ottenere in tempi rapidi l’accertamento della prescrizione, è possibile presentare all’ente creditore un’istanza di annullamento delle somme portate dalla cartella esattoriale e, poi, se l’Ente risponderà in modo negativo, impugnare la risposta negativa dinanzi all’Autorità giudiziaria, chiedendo l’accertamento dell’intervenuta prescrizione.
Ma attenzione, prima di fare ricorso è necessario essere sicuri di non aver ricevuto in precedenza atti “interruttivi” della prescrizione (quali intimazioni di pagamento, comunicazione di iscrizioni di ipoteca o di fermi amministrativi, ecc) ed anche che la prescrizione non sia stata sospesa per effetto di qualche normativa speciale (come quella per il COVID).
Il presente contenuto costituisce esclusivamente un’informativa di massima, che non ha pretese di esaustività, e che in ogni caso non sostituisce l’intervento e la consulenza di un avvocato
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