La crisi di impresa trova la sua causa spesso in una rilevante posizione debitoria nei confronti dell’Amministrazione finanziaria e degli Enti previdenziali.
Emerge chiaramente lo stretto legame tra la situazione di crisi in cui può versare l’impresa e l’istituto della transazione fiscale (ossia l’accordo transattivo tra Amministrazione finanziaria e contribuente).
Quindi un accordo con il Fisco per preservare il Know-how aziendale e limitare la perdita dei posti di lavoro, senza dimenticare di tutelare gli interessi dei creditori.
Questo sistema di accordi prima riservato solo alle imprese, oggi riguarda anche professionisti, artisti, ecc.
Il “cram down tributario e previdenziale” si riferisce appunto a quegli istituti giuridici, attualmente disciplinati dal Codice della crisi e dell’insolvenza in forza dei quali è possibile, anche in mancanza di adesione da parte dell’Agenzia delle Entrate, ottenere, – sulla base di un provvedimento giudiziale – una riduzione, in alcuni casi anche molto pesante, del carico tributario, allorché il debitore sovraindebitato proponga un piano di risanamento, che preveda il soddisfacimento dei creditori tale da apparire ed essere conveniente rispetto alle reali possibilità economiche e patrimoniali del debitore stesso.
Il presente contenuto costituisce esclusivamente un’informativa di massima, che non ha pretese di esaustività, e che in ogni caso non sostituisce l’intervento e la consulenza di un avvocato.
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