Come funziona quando si eseguono delle operazioni bancarie di trasferimento di denaro che fanno scattare i controlli fiscali?
E, in generale quando diventa rischiosa l’operazione di bonifico?
I trasferimenti di denaro, a volte, non rispettano le vigenti leggi fiscali. Per non rischiare che il Fisco avvii delle indagini sul conto corrente del
risparmiatore, quest’ultimo deve prestare particolare attenzione ad alcuni aspetti importanti.
Per quanto riguarda i bonifici bancari, che rappresenta attualmente una delle modalità di pagamento o trasferimento di denaro assai sicura e tracciabile.
Malgrado ciò, esistono dei rischi legati a tale operazioni bancarie che è sempre bene conoscere per non incappare in errori punibili e sanzionabili.
Bonifici legati a trasferimento di denaro non documentabile
Questo problema potrebbe riguardare, per esempio, i rimborsi o le donazioni. Secondo quanto stabilisce la Legge, ci sono delle donazioni che non richiedono il pagamento di un’imposta e altre invece sì.
Se pensiamo al trasferimento di denaro di padre in figlio o tra coniugi, non si prevede il pagamento di un’aliquota fino ad un certa somma.
Per le donazioni in favore di altri soggetti, invece, indipendentemente dall’importo, è previsto il pagamento di un’aliquota pari all’8% della somma.
Se decidete di trasferire denaro ad un amico, sarà bene firmare una scrittura privata o un atto notarile che determini e chiarisca la natura del trasferimento.
In caso contrario, il Fisco potrebbe leggere tale operazione come un tentativo di evasione fiscale e agire di conseguenza.
Ben più rischiosi diverrebbero i bonifici periodici eseguiti all’indirizzo della stessa persona non legata da vincoli di parentela o altro.
Questi potrebbero far desumere l’esistenza di un rapporto continuativo oneroso, come quello di lavoro non registrato o di un contratto di affitto in nero.
Per ogni operazione che si esegue tramite bonifico, quindi, il consiglio è sempre quello di avere una documentazione scritta che attesti le ragioni del trasferimento monetario.