Perchè oggi la transazione fiscale è lo strumento più conveniente per l’impresa?
Si tratta di una particolare procedura “transattiva” tra Fisco e contribuente, che consente il pagamento in misura ridotta (o dilazionata) del credito tributario. Inizialmente era ammessa per i soli tributi iscritti a ruolo.
A partire dal 2005, sono intervenute numerose disposizioni che, per salvaguardare le attività economiche e i livelli occupazionali, hanno potenziato gli strumenti di risoluzione concordata della crisi di impresa, introducendo, gli accordi di ristrutturazione dei debiti e il nuovo istituto della transazione fiscale.
Recentemente, con le modifiche del 2020, sono stati modificati gli articoli 180 e 182-bis della legge Fallimentare, consentendo al tribunale di procedere all’omologazione del concordato preventivo e dell’accordo di ristrutturazione dei debiti, anche in caso di mancanza di voto, o di adesione, da parte dell’Amministrazione finanziaria, anche qualora l’assenso di quest’ultima sia necessario ai fini del perfezionamento della procedura compositiva.
Il tribunale per la valutazione potrà tenere conto anche della relazione di un professionista, che deve avere ad oggetto anche la convenienza del trattamento proposto rispetto alla liquidazione giudiziale.
Gli interventi normativi si collocano nel più ampio percorso che punta a favorire la conservazione dell’impresa, i livelli occupazionali e la tutela dei creditori, enfatizzando, al contempo, il ruolo, gli obblighi e i profili di responsabilità dei professionisti incaricati di attestare la veridicità dei dati aziendali che supportano l’attuazione del piano di risanamento.
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