Esaminiamo il caso più “grave” di pignoramento: il pignoramento del proprio immobile.
Questa evenienza si verifica quando un soggetto manca di pagare, per esempio, il proprio debito alla banca o altro ente che ha concesso il mutuo per oltre 180 giorni continuativi. Vi è dunque una tolleranza di circa 6 mesi, dopo la quale la banca può chiedere la rescissione del contratto e far scattare il pignoramento dell’immobile.
Ma anche in questo ultimo caso, il procedimento di pignoramento può essere molto lungo e articolato in varie fasi. Innanzitutto si parte con un avviso di pagamento e solo se il debitore non provvede a saldarlo entro 60 giorni scatta la procedura di invio di cartelle esattoriali.
Queste ultime possono essere liquidate entro 1 anno, trascorso il quale il creditore notifica l’atto di precetto, da saldare entro 10 giorni.
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