Ma è reato “gonfiare” il Curriculum?

A qualcuno sarà venuto in mente di modificare quà e là il proprio percorso nel curriculum. Magari si è domandato se ci potessero essere delle conseguenze legali, sia civili che penali. La risposta è si, ci sono, ma come spesso succede, le conseguenze non sono sempre uguali.

In verità gonfiare il curriculum” non è un reato in senso stretto, ma potrebbe avere implicazioni legali a seconda della gravità della situazione. Non solo dipende anche delle modalità con cui vengono forniti i dati errati, o gonfiati.

Se per gonfiare il curriculum significa esagerare è un conto. Diverso è falsificare o mentire su esperienze, qualifiche o competenze al fine di ottenere un lavoro o una posizione, e ciò potrebbe comportare delle conseguenze.

In particolare occorre fare delle distinzioni:

Falsificazione di documenti: Curriculum con informazioni false.

Ad esempio, dichiarando di avere un titolo di studio che non si possiede o esperienze lavorative che non ha mai avuto.

Chi usa informazioni False potrebbe configurarsi come falsificazione di documenti, un reato previsto dal Codice Penale italiano  (articolo 485). Questo era un reato grave che poteva comportare sanzioni penali, inclusi multe o pene detentive, ma non è più reato dal 2016.

Truffa: Se con il curriculum gonfiato si ottiene un contratto di lavoro in modo ingannevole, potrebbe configurarsi anche come truffa. La truffa è un reato nel nostro paese (articolo 640 del Codice Penale). Quindi se si dimostra che l’inganno ha causato un danno economico a una delle parti coinvolte. Facciamo l’esempio di una l’azienda che ha assunto una persona che non possiede le qualifiche dichiarate. In questo caso l’azienda “vittima” potrebbe agire in giudizio.

Licenziamento per giusta causa: Può succedere che l’azienda scopra che un dipendente ha mentito nel proprio curriculum. Potrebbe procedere con un licenziamento per giusta causa, ai sensi dell’articolo 2119 del Codice Civile. Anche se questo non costituisce un reato, può avere gravi conseguenze professionali.

In sintesi, mentre non è un reato di per sé “gonfiare” un curriculum. Ma la falsificazione di informazioni, soprattutto quelle documentabili, può configurarsi come illecito e addirittura come reato e comportare conseguenze legali e professionali negative.

Un esempio?

Può legittimare anche una richiesta di risarcimento dei danni da parte dell’azienda “vittima”.